Post

Sangue a Damasco - L'omicidio di P. Tommaso da Calangianus

Immagine
  Sangue a Damasco L'omicidio di P. Tommaso da Calangianus Un evento che sconvolse l'opinione pubblica europea P. Tommaso da Calangianus   e Ebrahim Amarah Il cinque febbraio 1840 P. Tommaso da Calangianus, missionario cappuccino a Damasco in Siria dal 1807, chiamato, al tramonto del sole, da un domestico ebreo a casa sua perché vaccinasse un suo figlio, fu preso e sgozzato per farne sgorgare il sangue da consegnare poi al Gran Rabbino per consumarlo nella festa religiosa degli Azzimi. Quel delitto fece grande scalpore e se ne parlò in tutta Europa, dando inizio, secondo alcuni storici, al movimento «sionista», che si proponeva di dare una patria agli Ebrei. P. Tommaso era uno dei 42 missionari sardi (su un totale di oltre 1800 frati), appartenenti: 25 alla Provincia Turritana , 5 alla Calaritana , 11 alla Provincia di Sardegna (cioè prima del 1697, anno della divisione) e 1 alla Provincia di Castiglia . La maggior parte di essi fu inviata in Congo-Angola e Sao Tomé ; altri f...

P. Luigi Maria Agus da Ghilarza, «Il restauratore della Provincia Calaritana»

Immagine
  P. Luigi Maria Agus da Ghilarza «Il restauratore della Provincia Calaritana» (1816-1877) P. Luigi Maria Agus da Ghilarza di Padre Tarcisio Marco Mascia Il nome di P. Luigi Maria Agus da Ghilarza è strettamente legato alla causa di Fra Ignazio da Laconi, alla quale lavorò per ben 25 anni, conducendola fino al riconoscimento dell'eroicità delle sue virtù nel 1869. Tale riconoscimento renderà possibile la prosecuzione della causa fino alla canonizzazione, avvenuta il 21 ottobre del 1951. P. Luigi era nato a Ghilarza, nella media valle del Tirso, nel 1816. A 18 anni entrò tra i frati Cappuccini, vestendo l'abito il 6 febbraio 1834 ed emettendo i voti semplici il 6 febbraio 1835. Il Necrologio della Provincia lo descrive così: « Di aspetto bello e avvenente, sempre sorridente e dalla mente lucida, pronta e vivace. » Una conferma di questa valutazione ci viene anche dal ritratto conservato nel nostro convento di Oristano, dal quale traspaiono l'imponenza della sua figura e l...

Una data da ricordare Cento anni fa il ritorno dei Cappuccini a Iglesias

Immagine
Una data da ricordare Cento anni fa il ritorno dei Cappuccini   a Iglesias Iglesias (CA) - Chiesa di N. Signora delle Grazie Il 14 dicembre 1925 arrivavano a Iglesias i primi due frati Cappuccini: erano P. Felice da Olivola , alunno della Provincia di Lucca, e Fra Felice da Fordongianus , fratello laico della Sardegna. Dopo un breve soggiorno nel Seminario diocesano, si stabilirono nella nuova sede situata in Piazza Manzoni, a fianco della chiesa dedicata a Nostra Signora delle Grazie, già affidata alle Monache Clarisse. I due frati non arrivavano inattesi, perché già due anni prima il Vescovo della città Mons. Antonino Peri, che aveva grande stima dei frati, aveva loro concesso il permesso di ritornare a Iglesias, non nella vecchia sede di Valverde ma nell'attuale di Piazza Manzoni. Dell'evento si può leggere una breve cronaca su Voce Serafica della Sardegna del gennaio 1926 (p. 11): « Desideratissimi son finalmente giunti il 14 dicembre (1925) i Pp. Cappuccini… Autorità e po...

Il Cantico di frate Sole ottocento anni dopo

Immagine
  Spiritualità Il   Cantico di frate Sole ottocento anni dopo di Tarcisio Mascia Sono passati giusto ottocento anni da quando Francesco compose il suo Cantico delle Creature o di Frate Sole. Infatti, s econdo la testimonianza concorde di Tommaso da Celano e di altre fonti biografiche, Francesco compose il Cantico negli ultimi anni della sua vita (più precisamente nei primi mesi del 1225), quando era gravemente malato, sofferente d'occhi tanto da non sopportare la luce del giorno, e costretto all'oscurità di una celletta di stuoie costruita per lui presso San Damiano.   Durante una notte insonne, le sofferenze fisiche e il grave fastidio dei topi che infestavano la cella indussero Francesco a pregare: «Signore, vieni in soccorso delle mie infermità, perché io abbia la forza di sopportarle con pazienza! ». E una voce interiore lo rassicura: «Fratello, rallegrati e sii pieno di giubilo nelle tue infermità e tribolazioni, perché da questo momento puoi ritenerti così sicuro c...