Fra Lorenzo, un dono di Dio alla diocesi di Ales-Terralba

Fra Lorenzo, un dono di Dio 
alla diocesi di Ales-Terralba


Sorella Morte venerdì 16 dicembre ha bussato due volte alla porta dei Frati Cappuccini: una prima volta all’alba, quando è venuta a prendere P. Salvatore Murgia di Nurri, 66 anni, già provinciale dei Cappuccini di Sardegna e Corsica; e una seconda volta nel primo pomeriggio: cercava Fra Lorenzo Pinna da Sardara, 96 anni (ne avrebbe compiuto 97 di lì a qualche giorno), fratello laico, una vita tra i frati (il primo incontrato era stato proprio Fra Nicola da Gesturi, che d’allora in poi sarebbe diventato il suo costante riferimento, diremmo il suo maestro nella via della santità) e l’ha trovato pronto, con la lampada accesa e il corpo provato dagli anni e dalla malattia. Non ha avuto difficoltà a prenderlo con sé per accompagnarlo nella Casa del Padre.

Fra Lorenzo è stato sempre legato al suo paese d’origine, appartenente com’è noto, alla diocesi di Ales-Terralba. Giustamente la diocesi dovrebbe essere fiera di avergli dato i natali e di averlo accolto tante volte nel corso degli anni. La sua presenza è stata significativamente legata a due circostanze. Fra Lorenzo amava la preghiera e per molti anni si è concesso delle soste sul monte Arcuentu (situato nel territorio della stessa diocesi), dove trascorreva lo spazio di un mese in perfetta solitudine e in preghiera contemplativa, in comunione con Dio e con la natura. Finché le forze gliel’hanno consentito, egli ha continuato questa straordinaria annuale esperienza, di cui era entusiasta.

L’altro forte elemento che l’ha tenuto legato alla diocesi è stato quello dell’aiuto ai poveri di Sardara e del circondario. Sollecitato dai compaesani, alcuni anni fa, Fra Lorenzo, aveva creato un’associazione con lo scopo di reperire aiuti, in natura e in danaro, destinati ai bisognosi della zona. Attorno all’associazione egli era riuscito a coinvolgere tante persone e a suscitare numerose iniziative tutte tese all’aiuto dei poveri. E ciò è continuato fino a poco tempo fa, cioè fino a quando la fatica e i molti acciacchi non l’hanno costretto a fermarsi.

Di Fra Lorenzo si è detto e si è scritto molto e molte volte: è stato il frate del presepio, che ogni Natale richiamava folle di visitatori da ogni dove. Un presepio che egli realizzava con lo stesso spirito di San Francesco, l’inventore del presepio. Una tradizione che si è rinnovata ogni anno dal lontano 1947 fino a quest’anno. C’è da chiedersi se il Signore non abbia scelto di proposito questi giorni che precedono il Natale per chiamarlo a Sé.

Fra Lorenzo è stato anche un grande amante della natura e un grande esperto di erbe officinali. Non si accontentava di coltivarle nel giardino conventuale, ma ne conosceva anche l’aspetto scientifico e le proprietà terapeutiche.

Fra Lorenzo è stato fin dall’inizio della sua vita religiosa l’infermiere dei frati malati: oltre ad avere conseguito il titolo professionale, aveva acquisito la competenza e tutte quelle virtù che costituiscono il corredo di ogni buon samaritano che voglia soccorrere i sofferenti. I frati che hanno sperimentato la vicinanza di fra Lorenzo nella malattia ne ricordano volentieri le premure, le attenzioni, la vicinanza anche spirituale nel difficile momento della malattia.

Dopo tanta fatica e tante attenzioni agli ultimi (è stato un uomo di Dio che ha ascoltato tanta gente con dedizione evangelica), ha portato a termine la sua missione di testimone dell’amore di Dio. Grazie, fra Lorenzo.

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