Il congedo di Fr. Bernardino de Armellada dalla scena di questo mondo
Roma. Dopo la recente
scomparsa di Oktavian Schmucki, grande studioso di San Francesco e del
Francescanesimo, ci lascia un altro grande confratello che tanto ha scritto e
tanto ha operato anche qui a Roma. Si tratta di Fr. Bernardino de Armellada, al
secolo Agostino García Perez. Aveva 88 anni di età, 70 di vita religiosa e 64
di sacerdozio. Ultimamente si trovava in infermeria, a Madrid. I confratelli
che lo assistevano raccontano del peggioramento del suo stato di salute, di cui
egli era ben consapevole. Quasi due mesi fa sono rimasti sorpresi dalle sue parole
di addio: “Dio sia benedetto,
arrivederci, fratelli”. E ieri, 22 febbraio, Fra Bernardino è andato
serenamente incontro a Sorella Morte.
Nel 2010, in
occasione degli 80 anni di Fr. Bernardino, la Pontificia Università Antonianum pubblicò in suo onore, la
miscellanea “Religioni et Doctrinae”,
curata da Fr. Aleksander Horowski, Presidente dell’Istituto Storico. Nella
circostanza questi presentava P. Bernardino come “esperto di Duns Scoto, storico fecondo e docente apprezzato e ricercato”.
Sappiamo inoltre che filosofia e storia sono stati i suoi due grandi campi di
ricerca.
Nato in una
famiglia di lavoratori, quarto di otto figli, rivelò sin da piccolo il suo
amore agli studi. All’età di diciassette anni entrò nel noviziato di Bilbao.
Gli anni successivi della filosofia – tre a Montehano e uno a León - lo
invogliarono a la “búsqueda de Dios a
través de las últimas causas” (la ricerca di Dio a partire dalle cause
ultime), come egli diceva. Conseguì successivamente la licenza in teologia
presso l’Università di Salamanca. Quindi, presso l’Università Gregoriana di
Roma, ottenne il dottorato, sostenendo il pensiero scotista sul primato
dell’amore rispetto al fine ultimo della vita umana. A Roma Fr. Bernardino
frequentò i corsi di noti teologi, quali P. Zoltán Alszeghy e P. Juan Alfaro,
arrivando anche a correggere alcune affermazioni di quest’ultimo circa la
gratuità dei doni soprannaturali. Nel 1964 in Germania ebbe contatti anche con
il notissimo teologo tedesco Karl Rahner, al quale presentò un suo lavoro circa
la dottrina del soprannaturale.
Le grandi figure
del mondo francescano (Bonaventura, Scoto, Ockham, Lorenzo da Brindisi) sono
state oggetto di gran parte dei suoi studi. In occasione del VII Centenario
della nascita di Scoto, egli tenne una conferenza ad Oxford nel 1966, e in
occasione del VII Centenario della sua morte partecipò con un lavoro ad uno dei
congressi scotisti (Milano, 2008).
Fra gli altri temi
privilegiati dei suoi studi c’è stato quello della mariologia, in particolare
l’Immacolata, secondo i diversi autori francescani. “La Vergine Maria – disse in una intervista – fu sempre compagna materna nella mia spiritualità sin dagli anni del
seminario.”
Ritenuto come il
più grande conoscitore della teologia di San Lorenzo da Brindisi, egli pubblicò
presso la B.A.C. il “Mariale” del “Doctor Apostolicus”.
Fr. Bernardino nel
1985 fu mandato a Roma come professore presso l’Istituto di Spiritualità e
segretario di lingua spagnola presso la Curia Generale e altresì come vice
postulatore della causa dei martiri spagnoli della Provincia di Castilla.
Fr. Bernardino era
conosciuto per il suo amore alla Chiesa e per la sua dedizione e la sua fedeltà
ad essa e alla sua dottrina. “Egli – ha
scritto P. Benedict Vadakkekara – era
molto legato all’Ordine Cappuccino ed era orgoglioso di vestirne l’abito
ovunque andasse.”
Con questa fedeltà
a Dio, alla sua Chiesa e all’Ordine Cappuccino si è ora presentato
all’appuntamento con Sorella morte, che certamente l’ha trovato con le carte in
regola per essere ammesso, per Grazia, alla contemplazione del Volto di Dio.
(m.m.)
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