"Sa Pasca manna"
“Sa Pasca manna”
(articolo per "Il Nuovo Cammino" di Ales per la Pasqua del 2018)
Il
cammino quaresimale volge ormai al termine ed entriamo nella Grande Settimana,
nella quale, accompagnati dalla Liturgia, celebreremo il Mistero Pasquale,
rinnovando la memoria della Passione, Morte e Risurrezione di Gesù. Lo faremo come
i nostri antichi Padri, che a questi riti hanno dato un così grande risalto, al
punto che si può affermare che la storia della nostra isola si potrebbe
riscrivere a partire dalla Settimana Santa: infatti ogni comunità della nostra
isola ha legato la sua vita e molte delle sue tradizioni a questa Settimana, la
Grande Settimana, la Settimana dei Misteri.
Del
resto basta digitare, in internet, l’espressione “Pasqua in Sardegna” per farsi un’idea di come la Settimana Santa sia
vissuta in ogni angolo della Sardegna. “La Settimana Santa sarda – leggiamo – è un’esperienza unica ed emozionante: riti, processioni e momenti corali di grande
forza espressiva e suggestione si ripetono ancora in tutta l’isola. Le
processioni dei Misteri, i toccanti riti della deposizione dalla croce, Su Scravamentu, e l’incontro tra le
statue di Gesù e della Madonna, S’Incontru, sono le celebrazioni più diffuse
per le vie dei paesi della Sardegna.”
In questa corale celebrazione dei Misteri è presente anche la
nostra Diocesi. Si pensi ai riti della Settimana Santa di Villacidro, noti per
la loro suggestività e la grande partecipazione dei fedeli soprattutto ai riti
tradizionali della Domenica delle Palme (Is
Pramas), de Su Scravamentu, della
Veglia Pasquale e de S’Incontru.
Restando ancora in Diocesi, la Settimana Santa è uno dei
momenti più intensi della vita religiosa di Collinas. Nella Domenica delle
Palme si rinnova con grande partecipazione popolare la Rappresentazione Storica
della Passione di Cristo.
Se allarghiamo lo sguardo a tutta l’Isola, troviamo una
molteplicità di riti tra loro simili eppure diversi o comunque arricchiti di una
reinterpretazione a livello locale.
A Cagliari la festa della Pasqua, Sa Pasca Manna, è un evento molto sentito e si articola in una serie
di riti, processioni e momenti che fanno rivivere gli eventi più significativi
della Passione di Cristo.
Spostandoci da Sud a Nord dell’Isola, troviamo i principali
riti della Settimana Santa di Castelsardo, noti ovunque, quali il Lunissanti, la Prucissioni e lu Scravamentu.
A Iglesias, durante la Settimana Santa, le Confraternite sfilano
lungo le strade del centro storico. A Santu Lussurgiu la Settimana Santa, come
ovunque, ha inizio con la Domenica delle Palme. Nei giorni successivi si
tengono numerose processioni, le più intense quelle de S’Incravamentu, de S’Iscravamentu
e quella della Domenica di Pasqua.
A Scano Montiferro i momenti più suggestivi sono il Venerdì
Santo con la Sacra rappresentazione della Passione
di Cristo e la Domenica di Pasqua con il rito della Resurrezione. A Bosa,
durante questa settimana, si ripetono i riti che rievocano la Passione e la
morte di Gesù fino alla sua Resurrezione. Le processioni vengono accompagnate
dal coro che esegue i tradizionali gòsos,
o canti sacri. Il rito più caratteristico della Settimana Santa di Desulo è la
processione de Sas Prammas, la
processione delle Palme. Interessante anche S'Iscravamentu
e la processione del Cristo morto che si tiene il Venerdì Santo.
Ad Oristano la Settimana Santa viene vissuta con grande
intensità. I riti sono tra i più affascinanti ed emozionanti di tutta la
Sardegna, in particolare la processione de Is
Misterius e S’Iscravamentu. Sacre
rappresentazioni, processioni, fiaccolate e riti di grande fascino rendono anche
la Settimana Santa di Nuoro un evento speciale: il Giovedì Santo si aprono le
celebrazioni, il Venerdì Santo si celebra l'atteso rito de S'Iscravamentu mentre la domenica è il giorno de S'Incontru.
La carrellata potrebbe continuare: ovunque la Settimana Santa,
in Sardegna, è celebrata e partecipata con grande intensità e commozione. Si
direbbe che il Mistero pasquale continui a diffondere la sua luce in ogni angolo
dell’Isola. Si potrebbe aggiungere che attraverso questi riti, la fede continui
a far sentire la sua voce lungo i secoli e nel mutare delle vicende umane. Se
si aggiunge che il Natale si dice in sardo “Paschiscedda”
(la piccola Pasqua), mentre la Pasqua di risurrezione si dice “Pasca manna”, si comprende l’importanza
globale del Mistero Pasquale non solo nel calendario liturgico ma anche nel
linguaggio e più in generale nella vita e nella cultura dei sardi. Potremmo
aggiungere che i sardi vivono continuamente immersi nella luce del Mistero
Pasquale, sono anzi “pasquali” per vocazione e per cultura.
La Pasqua, nella diocesi di Ales, ricorda anche il noto
miracolo eucaristico di Mogoro, che avvenne proprio il giorno di Pasqua del
1604. Il fatto avvenne nella chiesa parrocchiale dedicata a San Bernardino da
Siena. Quel giorno la chiesa era gremita più del solito. Al momento della
comunione, si recarono a ricevere l’eucaristia anche due miscredenti. Vi
andarono per disprezzo. Infatti, ricevuta l’Ostia consacrata fra le labbra,
mentre si allontanavano dalla balaustra, la sputarono per terra. Le due ostie
caddero sul pavimento. Il parroco, avvisato dell’accaduto, si avvicinò alle due
particole e le raccolse. Ma mentre le toglieva dal pavimento, vide che avevano
lasciato sulla pietra del pavimento un’impronta ben visibile. A nulla valsero i
tentativi di cancellare quelle impronte, che rimangono a testimoniare la
presenza reale di Gesù nell’Eucaristia, da lui istituita in occasione della
cena pasquale.
La Comunità diocesana, riunita attorno al suo Vescovo,
rinnova anche quest’anno la celebrazione del Mistero Pasquale: la Domenica
delle Palme, Gesù attraverserà idealmente le strade dei nostri paesi e benedirà
le nostre famiglie; il Giovedì Santo, nella chiesa cattedrale si rinnoverà la
celebrazione della messa crismale, con la benedizione degli Olii, e la Messa
“in Coena Domini”, a ricordo dell’istituzione del Sacerdozio e dell’Eucaristia;
il venerdì Santo, sosteremo in preghiera davanti al Crocifisso, morto e
sepolto; infine la notte del Sabato Santo, con la Veglia Pasquale, attenderemo
la Risurrezione di Gesù. E sarà Pasqua, “sa
Pasca manna”.
Auguri a tutta la comunità diocesana: che la luce del Cero
Pasquale, simbolo del Cristo Risorto, risplenda di luce nuova nel cuore di
tutti e ci renda suoi coraggiosi testimoni per le vie del mondo.
P.
Tarcisio Mascia
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