Perché siamo vicini a Papa Francesco



di P. Tarcisio Marco Mascia


Cari amici, talvolta mi capita di leggere dei post in facebook, scritti da persone molto critiche nei confronti di Papa Francesco. Confesso che queste critiche, spesso anche molto sprezzanti e irrispettose, mi procurano sofferenza e a volte mi tolgono il sonno.

So bene che si ripetono cose lette sui giornali o sentite nei media e accolte acriticamente come se venissero dalla bocca della verità. È noto che ci sono dei giornali diretti da persone dichiaratamente anticlericali, e nei quali scrivono spesso anche dei cattolici (qualcuno di loro ha anche scritto dei bei libri sulla fede), i quali accusano Papa Francesco di aver tradito la fede cristiana con il suo magistero sulla misericordia, sull’accoglienza, sull’ecumenismo, ecc.

Cari amici, voi sapete che nessuno è obbligato a stare nella Chiesa: il Signore rispetta la libertà di ciascuno, perché ci ha creati liberi e liberamente vuole essere amato e accolto. Così la Chiesa non obbliga, e non può obbligare nessuno, a far parte della famiglia dei figli di Dio. Stupisce quindi che alcuni vogliano da un lato dirsi cattolici e dall’altro sembra che siano pervicacemente in conflitto col Santo Padre, che Gesù ha scelto come “roccia sulla quale fondare la sua Chiesa”. Dopo la sua risurrezione, per tre volte Gesù ha chiesto a Pietro, primo papa, se lo amava e, avendo egli risposto ogni volta positivamente (“Sì, Signore, tu lo sai che ti amo”), Gesù gli confermò il compito di “pascere le sue pecore”. E Pietro, obbedendo alla missione affidatagli da Gesù, andrà per il mondo ad annunciare il vangelo. Da Gerusalemme andrà ad Antiochia e infine a Roma, dove, come il Maestro, morirà sulla croce per amore di Lui.

La Chiesa è anche la comunità dei battezzati, la mistica Sposa di Gesù, la comunità di coloro che condividono la stessa fede, che riconoscono lo stesso Dio Uno e Trino, colui che per salvarci ha mandato il suo Figlio Gesù, morto sulla Croce per tutti gli uomini.

Il Papa, al quale Gesù ha affidato il cosiddetto “potere delle chiavi”, “è il perpetuo e visibile principio e fondamento dell’unità sia dei Vescovi sia della moltitudine dei fedeli” (LG, 23). Il Papa è dunque l’inviato del Signore che parla e agisce non per autorità propria, ma in forza dell’autorità di Cristo (CCC 877). Perciò egli è il Vicario di Cristo e Pastore qui in terra della Chiesa universale. (CCC 936).

Papa Francesco è anch’egli successore di Pietro e quindi vicario di Cristo, garante dell’unità della Chiesa. Le cose che dice e scrive tutti i giorni nell’esercizio del suo magistero sono perfettamente conformi al Vangelo di Gesù: anche quando dice cose scomode o non in linea con il “politically correct” cioè in contrasto con la politica degli uomini. Egli è sempre dalla parte degli ultimi, è vicino ai poveri, difende la vita in tutte le sue fasi, predica contro la violenza di ogni tipo e di ogni colore, predica contro gli sprechi; è per il dialogo con tutti; difende l’integrità del Creato; infine raccomanda ai suoi preti uno stile di vita, fatto di semplicità e di sobrietà.

San Francesco, all’inizio della Regola non Bollata raccomanda ai suoi frati che prestino “obbedienza e riverenza al signor Papa Innocenzo e ai suoi successori”.

E ancora: “Tutti i frati siano cattolici e vivano e parlino cattolicamente. Se qualcuno a parole o a fatti si allontanerà dalla fede e dalla vita cattolica e non se ne sarà emendato, sia espulso totalmente dalla nostra fraternità.” (RnB, 19)

E chiude la Regola con queste parole rivolte ai suoi frati, ma valide anche per tutti i discepoli di Gesù: “Tutti coloro che vogliono servire al Signore Iddio nella santa Chiesa cattolica e apostolica: tutti gli ordini ecclesiastici: i sacerdoti, i diaconi, suddiaconi, accoliti, esorcisti, lettori, ostiari, e tutti i chierici, tutti i religiosi, le religiose, tutti i fanciulli, i poveri e i miseri, e i re e i principi, i lavoratori, i contadini, i servi e i padroni, tutte le vergini, le vedove e le maritate, i laici, gli uomini, le donne, tutti i bambini, gli adolescenti, i giovani, i vecchi, i sani, gli ammalati, tutti i piccoli e i grandi, e tutti i popoli, le genti, le razze, le lingue (Ap 7,9), tutte le nazioni e tutti gli uomini della terra, che sono e saranno, noi tutti frati minori, servi inutili (cfr. Lc 17,10), umilmente preghiamo e supplichiamo di perseverare nella vera fede e nella penitenza, poiché diversamente nessuno può essere salvo.” (RnB c. 23)


Commenti

  1. Una volta i giornalisti si sarebbero guardati bene ,prima di scrivere cose oscene
    rivolte contro Il Papa e tutto il clero.

    Ma oggi sembra che si faccia a gara per trovare qualcosa per puntare il dito

    contro qualcuno che Gesù a tradito.

    La religione e sempre sotto tiro da chi non la vuole ma dietro tutto questo

    mi viene un gran magone Perché il nostro Papa e il vicario in terra di nostro signore.

    E bisogna dire che Dio c'è n'è scampi e liberi da certi libertini , portatori di guerra
    e non pace in questa terra.
    Francesco Cau
    PS: Tristu a chini non creiri in samori e sa fedi de sa pasci chi cumbeniri.

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  2. Il nostro Papa Francesco sta lavorando con il Signore Per ripulire la vigna e renderla fruttifera .Dobbiamo pregare , tutti uniti .

    RispondiElimina

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