“Gesù Cristo è esistito veramente?”
“Gesù Cristo è esistito veramente?”
Risposta a Roberto Trizio
di Padre Tarcisio Marco Mascia
Roberto Trizio è autore di una serie di video sulla Storia Romana, reperibili su YouTube. Fra gli altri ce n’è uno su Gesù dal titolo “Gesù Cristo è esistito veramente?” Al riguardo vorrei fare le seguenti osservazioni:
1) Tu dici che non esistono fonti coeve di Gesù e che pertanto non è possibile affermarne neppure l’esistenza storica. Mi pare che questa sia una tesi che ha bisogno di qualche precisazione. Tu forse intendi parlare di fonti scritte e autografe di Gesù? Se è questo che vuoi dire, allora di quanti personaggi dell’antichità si potrebbe mettere in dubbio l’esistenza? Prendi il caso di Socrate, il grande filosofo dell’antichità greca: non ci ha lasciato nessuna opera o alcuno scritto. Ce ne ha parlato solo il discepolo Platone e qualcun altro (Senofonte, Aristotele, ecc.). Quindi si potrebbe dire che non è mai esistito? Affermarlo sarebbe un azzardo.
2) Esistono in realtà delle fonti, che potremmo definire coeve di Gesù perché scritte intorno agli anni cinquanta del 1° secolo d.C.: sono le lettere di Paolo di Tarso, scritte alle comunità cristiane da lui fondate durante i suoi viaggi missionari. Tutte queste lettere parlano sempre di Gesù di Nazaret con frequenti riferimenti al suo messaggio e alla sua opera.
Poi ci sono i vangeli canonici, che raccontano da angolature diverse e con stile diverso la figura e la predicazione di Gesù. Degli autori si può affermare che furono contemporanei di Gesù e ne divennero testimoni fino a dare la vita per lui. Nei Vangeli possiamo anche trovare molti indizi su Gesù che ne confermano la storicità. Se questi testi furono scritti da cristiani, non si può per questo dire che furono di parte perché altrimenti si può dire la stessa cosa di tutte le opere del passato e del presente: non ci sono autori neutri, perché ognuno, anche tacendo, propende per una tesi o per l’altra a seconda delle sue simpatie o delle sue idee. Il giudizio semmai si può esprimere a partire dall’analisi dei contenuti. Ma purtroppo è vero: quando si tratta di Gesù e dei cristiani se ne mette sempre in dubbio la veridicità e l’attendibilità (sono dei fanatici!).
3) Ci sono anche fonti storiche non cristiane su Gesù. In alcune opere di autori antichi non cristiani si trovano alcuni sporadici accenni a Gesù o ai suoi seguaci, il più antico dei quali è il cosiddetto Testimonium Flavianum, contenuto nelle Antichità Giudaiche, scritte dallo storico ebreo Flavio Giuseppe intorno agli anni novanta del primo secolo. Le informazioni fornite da queste fonti confermano l’esistenza di Gesù. Il brano recita così. “Ci fu verso questo tempo Gesù, uomo saggio, se pure bisogna chiamarlo uomo: era infatti autore di opere straordinarie, maestro di uomini che accolgono con piacere la verità, ed attirò a sé molti Giudei, e anche molti Greci. Questi era il Cristo. E quando Pilato, per denunzia degli uomini notabili tra noi, lo punì di croce, non cessarono coloro che da principio lo avevano amato. Egli infatti apparve loro il terzo giorno nuovamente vivo, avendo già annunciato i divini profeti queste e migliaia d’altre meraviglie riguardo a lui. Ancor oggi non è venuta meno la tribù di quelli che, da costui, sono chiamati cristiani.” (Giuseppe Flavio, Antichità giudaiche, XVIII, 63-64).
4) Gesù fece parte di una comunità degli Zeloti? È un’affermazione arbitraria, perché non risulta da nessuna fonte che Gesù ne abbia fatto parte. Gli Zeloti erano un gruppo radicale del I sec., le cui radici risalivano all’epoca dei Maccabei. Erano zelanti osservanti della legge ma, a differenza dei farisei, l’applicavano in campo politico con lo scopo di ottenere la liberazione dal dominio romano anche con l’uso delle armi e con l’aiuto di sicari. Tra i dodici discepoli di Gesù c’era Simeone, detto lo zelota, perché prima di seguire Gesù era stato zelota.
5) Negli anni 66 e 70 d. C. ci furono in Palestina due rivolte contro il potere romano. Dopo un lungo assedio Gerusalemme fu conquistata e distrutta. La popolazione fu passata a fil di spada. Risulta che i cristiani, ricordando la profezia di Gesù, si misero in salvo per tempo, rifugiandosi soprattutto nelle città della Decapoli e in particolare nella città di Pella, dove attesero che si concludessero le guerre giudaiche. Dunque essi non subirono la sorte degli altri ebrei (diaspora).
La terza rivolta o terza guerra giudaica (132-135) fu l’ultima grande rivolta ebraica contro l’occupazione romana, causata dalla rivolta di Bar Kokhba. La ribellione scoppiò perché l’imperatore Adriano da un lato aveva imposto il divieto della circoncisione e dall’altro aveva in progetto di costruire una nuova città sulle rovine di Gerusalemme e di insediarvi il culto di Giove. In questa occasione anche tutti i luoghi sacri dei cristiani furono interrati, ma in tal mondo furono anche involontariamente salvati. Sarà Costantino a riportare alla luce tutti questi luoghi, anch’essi testimoni muti dell’esistenza storica di Gesù.
6) Quello di Gesù è un messaggio “metafisico”? Che vuol dire? È un modo equivoco per negare la storicità? “Metafisico” è un termine filosofico che vuol dire “oltre la fisica”, ma in questo contesto religioso non vuol dire niente. Si dice che Gesù avrebbe compiuto delle cose che non possono essere testimoniate dall’archeologia? Vero in parte ma Gesù ha fatto anche delle cose che l’archeologia può testimoniare. Infatti molto spesso gli archeologi trovano un riscontro alle loro scoperte proprio nei vangeli. Per esempio nel racconto della guarigione del cieco nato si parla di una piscina con cinque portici. L’affermazione è stata confermata dagli scavi fatti presso l’attuale chiesa di Sant’Anna. Allora si può ben dire che, al contrario di quel che si dice nel video, è proprio l’archeologia che può testimoniare la veridicità storica di Gesù di Nazaret.
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