Ricordo di Padre Eusebio Cirronis da Mogoro (1918-1989)

 Profili


A 35 anni dalla sua scomparsa


Ricordo di Padre Eusebio Cirronis da Mogoro

(1918-1989)





P. Eusebio era nato a Mogoro il 7 gennaio 1918. Aveva vestito l’abito dei Cappuccini il 27 agosto 1936, professato il 28 agosto 1937 e ordinato sacerdote il 16 maggio 1943. Lasciò la scena di questo mondo l’11 marzo 1989, dopo lunga sofferenza a causa di un male incurabile.

A elencare le cariche ricoperte da Padre Eusebio ci vorrebbe un'intera pagina... definitore provinciale, superiore di varie fraternità, 14 anni parroco a Laconi, segretario di vari organismi regionali, 20 anni Assistente Regionale dell'Ordine Francescano Secolare, che gli doveva buona parte della sua vitalità e del suo sviluppo. La Provvidenza aveva trovato in lui uno strumento idoneo alla realizzazione dei suoi progetti: e così dal suo animo coraggioso fiorirono due Oasi, le sue due "pupille", come egli stesso le definiva. Nonostante l'età, la sua non fu una vita da pensionato: allo zelo irriducibile univa infatti una grande esperienza di uomini e cose, che gli permise di svolgere un lavoro molto prezioso nella vigna del Signore. 


Ebbi modo di intervistare Padre Eusebio molti anni fa, nel dicembre del 1980, quando da pochi mesi mi era stata affidata la direzione di Voce Serafica. In quell’occasione gli posi molte domande, qualcuna anche un po’ impertinente: all’epoca, del resto, ci trovavamo tutt’e due nella stessa fraternità di Oristano ed eravamo in grande confidenza. Gli chiesi in quell’occasione se si sentisse stanco a quell’età (aveva 63 anni). Disse di no, ma aggiunse: “Però non posso negare che il passare degli anni si è fatto e si fa sentire ...”


I confratelli, celiando, lo chiamavano scherzosamente il “re di Laconi”, per il suo lungo soggiorno (14 anni) a Laconi in qualità di parroco. Rispondeva: “Quel titolo, che non so come classificare, è volato sulla stampa isolana in uno dei momenti più drammatici della mia vita, che ricordo in tutti i particolari. Comunque, devo dire che gli anni del mio apostolato parrocchiale a Laconi sono densi di ricordi per quanto, assieme ai bravi laconesi, ho potuto realizzare.” Il riferimento era al sequestro del possidente di Laconi, Giovanni Serra, nel luglio del 1974, per il quale gli era stato chiesto che facesse da intermediario per la sua liberazione, che avvenne dopo 92 giorni di prigionia. Quella drammatica esperienza segnò profondamente la sua vita, forse logorandone anche la fibra.


Ho accennato sopra alle Oasi, di cui P. Eusebio era stato il costruttore grazie alle offerte delle terziare dell’Isola, e alle quali era tanto affezionato. A lui chiesi che cosa fossero e a che cosa servissero. Rispose: “Con il nome di Oasi si intendono due case che il nostro O.F.S. è riuscito a realizzare in questi ultimi dieci anni. La prima, chiamata Oasi Francescana “P. Raffaele da S. Giusta” è situata ad Oristano in via Michele Pira: è una casa di riposo per terziarie anziane, bisognose di assistenza. È sorta negli anni '70-'71 per iniziativa della terziaria oristanese Sig.ra Raffaela Naitana e del P. Giulio Baldus, allora Assistente Provinciale dell'O.F.S. La seconda, denominata “Oasi S. Ignazio”, è sorta a Laconi in Via Cuccur’e monte. Fu iniziata intorno agli anni 1967-68 e solo in questo ultimo decennio si è potuto completare il complesso edilizio, realizzando così anche la sua finalità apostolica come "Casa di spiritualità francescana". 


P. Eusebio, a motivo della sua grande umanità, godette della stima dei confratelli e di alcuni vescovi, in particolare di Mons. Sebastiano Fraghì, che lo ebbe come suo grande amico. Era voce corrente che, a motivo di tale amicizia, l’Arcivescovo avesse affidato ai frati la parrocchia di Laconi (1957).


Durante l’esercizio del suo ministero parrocchiale, nel 1967, P. Eusebio diede alle stampe il volume “Laconi e il suo Santo”, opera maturata nell’esercizio della sua missione pastorale, che gli permise di accumulare una conoscenza di quelle fonti storiche che sono una miniera di informazioni di ogni genere. Si tratta, come è noto, dei registri parrocchiali (Battesimi, Stato delle anime, Cresime, Matrimoni, Defunti, Amministrazione Parrocchiale, Confraternite e Messe), e delle fonti civili. L’opera contiene in apertura una presentazione dell’allora Presidente della Regione Sarda, Giovanni Del Rio, che esprimeva la sua ammirazione per il “contributo ad una migliore conoscenza di Laconi, della sua vita religiosa civile ed economica, delle sue prospettive… al di là del valore intrinseco dell’opera… E l’opera diventa preziosa e interessante per la fusione intelligente e armonica di tutte le componenti e di tutti i valori di quella Comunità.

Nella prefazione alla seconda edizione del volume si legge che “i laconesi salutarono con grande gioia la pubblicazione di questo libro, non solo come segno di deferenza e di stima verso l’Autore, che allora viveva con essi le loro ansie, i momenti di gioia e di dolore, ma soprattutto perché, per la prima volta in questi ultimi tempi, vedevano venire alla luce un libro, destinato a mettere in risalto il loro paese a causa del loro glorioso concittadino S. Ignazio, del quale vanno sempre più orgogliosi e gelosi.


P. Eusebio lasciò la scena di questo mondo l’11 marzo del 1989. La sua scomparsa ebbe sui media dell’Isola un grande rilievo, perché nella circostanza si udirono a lungo, per alcuni giorni, dei rintocchi di campana provenienti dalla cisterna del chiostro conventuale di Oristano. 


Di lui nel Necrologio si legge che P. Eusebio fu “religioso apprezzato per le sue doti ed esempi di generosità, di zelo apostolico, di instancabile lavoratore.” Il suo ricordo rimane in benedizione.



P. Tarcisio Marco Mascia






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