«L'uomo della Provvidenza»
Padre Mauro da Subiaco
(1847-1916)
«L'uomo della Provvidenza»
Date le difficoltà dei tempi, ben a ragione P. Mauro da Subiaco può essere definito «L'uomo della Provvidenza», perché seppe guidare i religiosi cappuccini sardi con grande prudenza e bontà, coinvolgendosi personalmente come uno di loro nelle vicende dell'Isola.
Quando il 15 febbraio 1916 Sorella Morte se lo portò via mentre era di famiglia a Sassari, in Analecta Ordinis OFMCap, bollettino ufficiale dell'Ordine dei Cappuccini, fu pubblicato il suo necrologio, che lo descrive come «retto, sobrio, modesto, mortificato, studioso assiduo, era lo specchio della comunità religiosa. Amante della ritiratezza non usciva dal Convento se non per necessità e per obbedienza. La sua occupazione preferita era la preghiera e lo studio." Nel 1898 venne mandato a riordinare la Provincia di Cagliari. «Quanto fosse benefica ed organizzatrice l'opera del M.R.P. Mauro nella Provincia di Cagliari, lo mostra il mandato e la carica di Commissario Generale di tutta la Sardegna conferitagli dal Rev.mo Definitorio Generale nel 1900. Quasi tutti i nostri Confratelli della Sardegna sono frutto della parola e dell'opera del P. Mauro. A Lui invero la Provincia di Sardegna deve la sua buona vita…»
P. Mauro, al secolo Gaetano De Sanctis, era nato a Subiaco il 24 giugno 1847. Vestì l'abito cappuccino a Viterbo il 13 dicembre 1864, fece la sua prima professione il 13 dicembre 1865 e quella perpetua tre anni dopo nel 1868. Ricevette l'Ordinazione Presbiterale il 6 novembre 1870.
Di lui sappiamo che fu per qualche tempo missionario all'Equatore, ma, a causa del clima, rientrò dopo pochi anni nella Provincia Romana, di cui era alunno. Fu poi Visitatore Generale in varie province dell'Ordine (Parigi, Corsica e Sardegna). Con obbedienza dell'8 ottobre 1897, il Ministro Generale, P. Bernardo d'Andermatt, lo nominò («ad nutum nostrum») Commissario Generale per il convento di Oristano (nella provincia calaritana). Il 23 novembre di questo stesso anno fu nominato Commissario Straordinario della Provincia di Cagliari e successivamente nel 1904 Commissario della Provincia di Sassari.
Nel 1866 tutti gli Istituti religiosi italiani erano stati soppressi e privati delle loro case e di tutti i loro beni. Anche i Cappuccini Sardi subirono la stessa sorte. Ma, grazie a P. Luigi Maria Agus da Ghilarza essi riuscirono a trovare una sistemazione provvisoria a Cagliari in una abitazione di Via Giardini, indicata come Casa della Divina Provvidenza (Stelladas) e negli stessi anni furono recuperati anche i conventi di Oristano e Sanluri.
Nel 1884 veniva eletto Ministro Generale dell'Ordine lo svizzero P. Bernardo Christen d'Andermatt, che guiderà l'Ordine per 24 anni (1884-1908). La sua elezione fu una grande grazia. Egli ebbe una cura speciale per le Missioni estere e un'attenzione particolare per la storia dell'Ordine. Si deve a lui la pubblicazione di Analecta Ordinis Fratrum Minorum Capuccinorum (1884). Visitò anche le province sarde nel 1890. Fu una visita piuttosto breve: una decina di giorni, soprattutto se paragonata a quella del suo predecessore P. Eugenio da Rumilly, durata oltre un anno. La visita si svolse secondo il seguente calendario: Sassari (19-22 giugno), Oristano (22-23 giugno), Sanluri (24-25 giugno), Cagliari (26-27-28-29 giugno). Il giorno 29 riparte per Sassari e il 1° luglio a Porto Torres, dove si imbarca per la Corsica. Quando il Ministro iniziò la sua visita, trovò la desolazione. A Sassari trovò una situazione peggiore di quel che pensava. La Provincia Turritana gli sembrava «infelice già morta». Un'impressione leggermente migliore gli fece la provincia Calaritana, dove c'erano «pochi religiosi e anziani, ma di buono spirito e grande zelo apostolico». Non fa allora meraviglia se, per rimediare alla grave situazione, il Ministro scelse un uomo dalle qualità straordinarie qual era P. Mauro da Subiaco.
Nonostante la nuova sede di Via Giardini a Cagliari, dove i frati si erano provvisoriamente stabiliti, il recupero del convento di Sant'Antonio a Buoncammino era forse l'obiettivo prioritario della fraternità, perché questa di Cagliari era stata la prima fondazione, il Convento Maggiore e quindi il più importante della Provincia Calaritana. Perciò non fa meraviglia l'insistenza di P. Mauro nel reclamare il recupero di almeno una parte dell'antico convento. Ne fa prova il carteggio epistolare intercorso tra lui e le autorità cittadine. Una delibera del consiglio comunale del 30 novembre 1903 accolse la richiesta di compra-vendita onerosa, con la quale si concedevano ai frati la Chiesa, i locali annessi, l'orto e l'area di terreno roccioso, per il corrispettivo di £ 3.000.
Il contratto di compra-vendita sarà firmato il 13 febbraio del 1904. In quegli stessi giorni il Ministro Generale si congratulava col P. Mauro per il recupero del convento di Sant'Antonio. Il contratto di compra-vendita venne firmato da P. Mauro, dal Sindaco Picinelli e dal Cav. Nobilioni. Quel giorno il cronista del convento scrisse: «Questo giorno sarà memorando nei fasti della Provincia per essersi ricuperato un monumento, quale deve considerarsi il primo convento fabbricato dai fondatori…».
Il 16 dicembre 1904 P. Mauro da Subiaco fu nominato anche commissario della Provincia di Sassari. Il 14 febbraio 1905, terminati i lavori di restauro e di ampliamento, fu consacrata la chiesa di Sant'Antonio da parte dell'Arcivescovo di Cagliari Mons. Pietro Balestra. Il costo complessivo dei lavori fu pari a £ 6.458,04. Il Ministro Generale vi contribuì con la somma di £ 4.000.
Una decisione importante venne presa il 20 gennaio del 1906, quando il P. Generale approvò la proposta del P. Commissario di fare una sola famiglia dei due conventi di Sant'Antonio e della Casa della Divina Provvidenza. Il 1° marzo dello stesso anno fu riaperto il noviziato di Sanluri con la vestizione di alcuni novizi.
L'anno successivo, il 13 marzo 1907, venne sgomberato dai religiosi il convento della Divina Provvidenza. Ne prenderanno possesso le Suore Francescane francesi di Seyllon, alle quali fu venduto.
Il 18 luglio 1907 venne posta la prima pietra del nuovo convento. I lavori saranno terminati nel 1911.
Di P. Mauro rimangono numerose lettere circolari scritte ai suoi frati in qualità di Commissario Generale della Sardegna e in gran parte pubblicate nel mio volume «I Cappuccini Sardi dalla soppressione alla rinascita (1866-1946)». Sono lettere dalle quali traspare il grande amore del Commissario per questa terra affidata alle sue cure. Forse, dopo P. Luigi Maria da Ghilarza, mai alcun altro religioso come P. Mauro si spese con tanto zelo e dedizione per il futuro di questo Commissariato.
I confratelli di ieri e di oggi lo ringraziano.
P. Tarcisio Marco Mascia
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